Sunday, November 26, 2017

In bocca al lupo

En el 2011 publiqué mi primer libro que trataba aforismos y dichos populares italianos y con mucho entusiasmo me dediqué de inmediato en el proyecto de este nuevo libro.
Investigué las necesidades de los alumnos de italiano y respecto al tema gramatical y de práctica surgió que era necesario un libro de ejercicios enfocado en las preposiciones. Revisando ejercicios en los libros que utilcé en mi práctica docente y el material en internet me di cuenta que de verdad el material a disposición era muy limitado, muy bueno pero muy escaso, así que me decidí en realizar este libro de ejercicios. 
La verdad se me hacía bastante sencillo pero, en la marcha, me di cuenta que era necesario mucho tiempo que invertir, ya que estructuré el libro para la práctica de todos los niveles hasta el nivel B2 del marco europeo de referencia. En la primera parte hay una pequeña explicación de todas las preposiciones y ejemplos de su uso, En la segunda parte hay 10 ejercicios para el primer contacto, es decir para los estudiantes del primer nivel. La tercera parte abarca 50 ejercicios de 10 oraciones cada uno, en cada oración hay entre 1 y 3 preposiciones simples o articuladas y sacando cuentas hay más de mil preposiciones en solo este apartado. 
En la parte 4 del libro hay 30 ejercicios de 10 enunciados cada uno y además de la preposición se le pide al estudiante que conjugue en el tiempo presente indicativo el verbo que está presente, y la cosa importante es que elegí un verbo diferente por cada oración, así que al final son 300 verbos diferentes, de esta manera el alumno, además de practicar, podrá tener un ejemplo concreto del uso de un determinado verbo. La última y quinta parte del libro es parecida a la cuarta, con la diferencia que no hay 300 verbos diferentes, varios se repiten, y el estudiante deberá conjugar los verbos al pasado antepresente, con el objetivo que logre diferenciar, gracias a la práctica, cual auxiliar utilizar además de aprender los participios pasados irregulares.
Este material se empezó a trabajar a finales del 2014 y tardé casi dos años para terminarlo y finalmente, después de tantos sacrificios y puertas cerradas logré tener el apoyo que necesitaba y mirar a mi bebé. Puede parecer cursi, pero quien ha pasado por el proceso de publicación entiende lo que digo, En el libro se encontrarán muchas expresiones coloquiales, muy dificiles de encontrar en los libros "clásicos" para aprender un idioma, esto lo hice con la intención que el estudiante se acerque más al idioma hablado de verdad y no solo en el contexto formal que se enseña o se puede ver en la tele.
Para concluir con esta publicación, quiero agradecer como siempre a mi familia, a unos colegas del Departamento de Lenguas y a otros colegas de otras áreas de la Unison y otras instituciones pero el agradecimiento más grande es hacia a todos los alumnos de italiano que de verdad me motivaron y me echaron porras, mis grupos y mi club de conversación.
Gracias, y ahora a disfrutarlo.

Foto 1. Aquí estoy con Marco Soto Román, jefe de Publicaciones
Foto 2. Yo solo enseñando orgullosamente a mi bebé.
Foto 3. Portada del libro.
Foto 4. Contraportada del libro.





Wednesday, October 11, 2017

La corruzione, questo grande mostro invisibile

Oggi voglio parlare un pochino sulla corruzione in Messico, perlomeno dal mio esclusivo punto di vista, totalmente soggettivo; magari non è la realtà dei fatti e la situazione è molto più complessa di come la presenterò, però posso dire che il Messico ha un grave problema con questo tema, come del resto quasi tutta l'America Latina.


Polizia:

La polizia dovrebbe svolgere un ruolo nella comunità dove veglia il buon vivere dei cittadini, che li renda sicuri e qualora fosse necessario dovrebbe intervenire per poter risolvere i problemi nati. C'è da dire che perlomeno qui in Messico non fanno i controlli random come li fanno in Italia per controllare i documenti dei veicoli, se è stata pagata l'assicurazione, il bollo, se si ha la patente, etc. lo fanno solo quando il sindaco scarseggia di soldi, fanno controlli a tappeto per qualche giorno, recuperano molto per il semplice fatto che la maggior parte degli stessi messicani violano la legge e vanno in giro senza assicurazione o senza tasse pagate, vanno ancora in giro senza cintura, i bimbi non rimangono seduti nel seggiolone o nell'ovetto e ci sono tanti incidenti dove purtroppo perdono la vita degli innocenti.
Ritornando al tema, la polizia quando ti ferma può decidere che gli stai antipatico e dice che farà una multa per X o Y motivo, a volte per la cintura di sicurezza, a volte per il limite di velocità o per aver superato il semaforo col rosso, sarà sempre la loro parola contro la tua (ovviamente fanno ciò con persone che viaggiano da sole in macchina in modo tale da non avere testimoni).
Se la persona che guida invece è alticcia (o completamente sbronza) cercano di "aiutare" il guidatore a livello economico nel senso che invece di fare la multa e ritirare la macchina, accettano la bustarella del valore della metà della multa (che potrebbe arrivare a 4 o 500 euro e poi ti lasciano andare come se nulla è successo. Lo stesso succede quando effettivamente superi col rosso o viaggiavi senza cintura, ti fermano e dicono subito "guardi signore che Lei è passato col rosso" e poi allungano la mano chiedendo la bustarella per poter "risolvere" la questione.
La polizia è marcia fino all'osso, ma la colpa non è solo loro, è anche colpa di coloro che pagano queste bustarelle, pertanto finché c'è gente disonesta che non vuole pagare le conseguenze delle proprie azioni, ci saranno sbirri corrotti che le accettano e poi superano i limiti chiedendo la bustarella spudoratamente.

Impiegati pubblici:
Qui in Messico ci sono tantissimi impiegati e lavoratori che sono stipendiati dal comune, chi fa lo spazzino, chi il giardiniere, elettricisti, idraulici, muratori, ecc.
Visto che sto ampliando casa ho assunto un imbianchino che mi facesse i dettagli in gesso nella stanza, e chiacchierando mi ha raccontato che ha lavorato per il municipio per oltre vent'anni prima come imbianchino e poi come giardiniere e chi amministra gli stipendi ruba spudoratamente. Tutti sono stipendiati con le ore lavorate e se fanno ore extra (molto raramente) sono pagate a parte ma risulta che tutti i mesi da un'infinità di anni, si emettono assegni di 20 ore extra settimanali e l'amministrazione falsifica la firma del lavoratore per poter intascare suddetti soldi. Essendo Amministrazione Pubblica, sono soldi delle tasse dei cittadini che vengono rubati. E' una cosa scandalosa perché dopo dicono che non ci sono soldi per poter fare determinati lavori di riparazione o di giardinaggio o di qualsiasi bonifica di opere pubbliche, perché hanno finito il budget del semestre.

Politici:
meglio non mi addentro molto nel tema, ma questi sono ovunque... Tra Messico ed Italia in verità... siamo messi male in entrambi i casi, l'unica cosa è che il Messico ha moltissime più persone che lavorano anche 12-14 ore al giorno per stipendi da fame per poter sopravvivere e poi i politici rubano milionate e se la ridono della grassa.

Bene, questo è quanto, diciamo che qui in Messico, il messicano medio tollera la corruzione perché gli permette poter risparmiare qualcosa, essendo comunque cosciente del fatto che la sta promuovendo. Non è bello ma è la realtà che io vedo tutti i giorni.
Personalmente io preferisco pagare una multa più salata piuttosto di dare una bustarella, però le multe che mi son toccate finora sono state abbastanza abbordabili, se mi dovesse capitare un domani di dover pagare una multa di 1000 euro o più... a dire il vero non so se opterei per una scorciatoia...

Monday, June 05, 2017

Intervista di Proyecto Puente

Traduzione dell'intervista pubblicata oggi sul giornale online Proyecto Puente
> Entrevista en español

Nell'Università di Sonora c'è un professore che prima di dedicarsi alla docenza fu ragioniere, programmatore e carabiniere nel suo paese natale: l'Italia.

Si chiama Luca Geremia, è di Pordenone ed ha 39 anni di cui 11 li ha vissuti ad Hermosillo, città in cui arrivò insieme ad una giovane sonorense che conobbe in Internet.

"María Olivia la conobbi in Napster, uno dei primi programmi che c'erano per scaricare musica da Internet, io non parlavo spagnolo e lei studiava italiano" ricorda.

La sua vita cambiò totalmente quando la conobbe in persona e seppe que era l'amore della sua vita, si sposarono nel 2004 e l'anno successivo si trasferirono ad Hermosillo


"Avevo un'idea completamente diversa del Messico perché non conoscevo il deserto di Sonora. Dell'Italia c'è lo estereotipo della mafia e le gondole e del Messico il "sombrero", l'asino e tequila", commenta.

La prima sorpresa che Luca trovò fu quando arrivo ad Hermosillo, nonostante fosse inverno c'era molto caldo "C'erano 30 gradi quando sono sceso dall'aereo", ricorda.

Visto che era Dicembre, il suo piano era cercare lavoro in Gennaio. Avrebbe dovuto lavorare per l'impresa di suo suocero, però con la visita al Dipartimento di Lingue Straniere i piani cambiarono.

"Siamo stati a vedere se c'erano opportunità, risultò che la maestra che dava le lezioni di italiano stava studiando un dottorato e doveva assentarsi, mi hanno offerto il lavoro nel Gennaio 2006" raccontò.

Dopo fu il momento di imparare spagnolo frequentò un corso però solo per tre settimane, lo imparò solo visto che la vita quotidiana fu quello che più lo aiutò a perfezionare la lingua che oggi parla con fluidità.
[chiarimento: lo spagnolo lo iniziai a capire con il mio primo viaggio in Messico nel dicembre 2002, successivamente ebbi l'opportunità di tornare altre due volte in Messico per sposarmi e per una vacanza oltre a due estati consecutive in Svizzera da una cugina di mia moglie, posto in cui iniziai a dire qualche piccola frase. Quello che mi aiutò a comprendere lo spagnolo furono i film con i sottotitoli e per migliorare la mia ortografia devo ringraziare a Word]

Ci furono priorità

In 11 anni e mezzo Luca è tornato in Italia solo 2 volte e non perché non gli piace il suo paese natale bensì perché ci sono aspetti più importanti nella sua vita.

Suo figlio Leonardo (il cui nome è in onore a Leonardo Da Vinci) è nato sordo, affetto da ipoacusia bilaterale profonda, per questo è stato operato  ed ha un impianto cocleare.

"L'impianto ci è costato 30mila dollari ed in Messico se non si hanno soldi si devono fare molti sacrifici" spiega.

Fu la condizione di suo figlio che fece nascere in Luca l'interesse di voler specializzarsi di più nell'area educativa. Studiò la facoltà di psicologia ed attualmente è anche specializzato in didattica italiana.

Non torna più

Oltre ad essere genitori di Leonardo, che attualmente ha 11 anni, Luca e sua moglie Marìa Olivia hanno 2 figlie: Giulia Rebecca di 8 anni e Giada Sofia di 9 mesi.

Vedere felici i suoi figli è uno dei motivi più importanti perché non gli interessi trasferirsi in Italia, considera che il Messico e specialmente Hermosillo è ideale perché si godano l'infanzia.

"Non tornerei in Italia per i bambini, perché loro possano godersi l'infanzia tra piñatas, amici, feste, sempre c'è qualcosa per potersi divertire, ci sono sempre scuse per far festa" spiega.

Ed è precisamente in queste festività costanti dove Luca ha potuto confermare quanto gli piaccia la gastronomia sonorense "Specialmente i tamales ed il pozole rojo di mia suocera" commenta.

Nonostante ciò gli manca la pizza, piatto che per lui "non esiste ad Hermosillo" e solo lo ha potuto mangiare a San Carlos nel ristorante di un altro italiano.

"Infatti c'è una piccola comunità italiana in Sonora" non siamo in molti, forse una quindicina e sì, ogni tanto ci riuniamo", spiega.

Si sente sonorense

Se non fosse perché è stato in Sinaloa e a Puebla per motivi lavorativi, Luca conosce solo Hermosillo, per cui non si considera italo-messicano bensì italo-sonorense.
[chiarimento: a Culiacán (Sinaloa) ci sono stato un paio di volte e per motivi non lavorativi, invece a Tehuacán nello stato di Puebla sì per dare alcune conferenze nel 2002. Inoltre non conosco solo Hermosillo bensì vari paesini di Sonora come Ures, Aconchi, Magdalena, Nogales, Obregon, Alamos, ecc.]

L'unica cosa che non gli piace sono i "narcocorridos", oltre al fatto che non condivide il contenuto dei testi di queste canzoni lui è rockettaro ed i suoi gruppi favoriti sono i Metallica ed AC-DC.

Nel suo tempo libero gli piace scrivere nel suo blog, partecipare alle attività che si svolgono in città, ascoltare musica e soprattutto passare tempo con i suoi figli, si considera un papà molto "coccolone".

Friday, June 02, 2017

La bandiera italiana



COM'È NATO IL TRICOLORE?
Verde, bianco, rosso. Tre strisce verticali di eguale dimensione che compongono il nostro vessillo nazionale. Esposto e onorato nelle celebrazioni ufficiali come nelle manifestazioni sportive, il Tricolore fa parte della nostra cultura da oltre due secoli. L'origine della bandiera italiana risale alla fine del ’700. Infatti, fece la sua prima comparsa ufficiale nel 1796, in occasione della nascita della Repubblica Cispadana. Nel verbale della riunione del 7 gennaio 1797 si legge: “Fa pure mozione che si renda Universale lo Stendardo o Bandiera Cispadana di tre colori, Verde, Bianco e Rosso e che questi tre colori si usino anche nella Coccarda Cispadana, la quale debba portarsi da tutti”. Perché furono scelti questi colori? Sulla questione si è discusso molto e le risposte arrivano anche dalla poesia. Dall’Ongaro risponde: «I tre colori della tua bandiera non son tre regni, ma l’Italia intera: il bianco l’Alpi, il rosso i due vulcani, il verde l’erba dei lombardi piani». Carducci, invece, scriveva: «Quei colori parlarono alle anime generose, con le ispirazioni e gli effetti delle virtù onde la patria sta e si augusta: il bianco, la fede serena alle idee che fanno divina l'anima nella costanza dei savi; il verde, la perpetua rifioritura della speranza a frutto di bene nella gioventù de’ poeti; il rosso, la passione e il sangue dei martiri e degli eroi». Altri, sostengono che la nostra bandiera sia derivata da quella francese, sostituendo il blu con il verde. Un modo, forse, per auspicare che gli ideali di Libertà, Uguaglianza, Fratellanza trovassero terreno fertile anche nella nostra Penisola. Ma nulla di certo. Con la proclamazione del Regno d'Italia, sullo stendardo fu aggiunto lo stemma della corona reale sabauda, fino al 27 dicembre 1947, giorno in cui il Tricolore venne fissato come bandiera nazionale. L'articolo 12 della Costituzione della Repubblica Italiana recita "La bandiera della Repubblica è il Tricolore italiano: verde, bianco e rosso, a tre bande verticali di eguali dimensioni".

Friday, May 26, 2017

El aborto, un tema difícil

Hola a todos,
el día de hoy, luego de leer un post en Facebook, reflexioné un poco y quiero compartiles mi pensiamento, que muy probablemente al principio me darán en contra y que al final tal vez me darán la razón luego de leer mis razonamientos.

Aquí está el post que me encontré hoy: como pueden ver es un mensaje de una persona muy creyente que está a favor de la vida desde la concepción y está completamente contraria al aborto. Lo cual es respetable y no tengo nada en contra de ello. Lo que me hizo hervir la sangre es su último comentario, cuando escribió "mujeres desnaturalizadas", ahí sí estoy en contra, porque está juzgando y etiquetando.


Voy a explicarles mis reflexiones. Aquí en México se supone que existe un estado laico de libre expresión religiosa pero ya sabemos que de laico no tiene nada, al contrario el mismo gobierno (cuando le conviene) defiende la Iglesia católica, ayuda con el mantenimiento de las iglesias y hace leyes que van en contra de la libertad personal de elección, como en este caso la ley en contra del aborto.



YO SÍ SOY A FAVOR DEL ABORTO.



Pero esto no quiere decir que cualquier mujer tiene que abortar, yo estoy a favor que la mujer ELIJA si abortar o no, no tiene que ser una ley impuesta por un montón de políticos hombres, supuestos católicos que obliga a llevar a cabo la gestación de una criatura tal vez no deseada. 



Hay personas que dirán, "no es cierto, verás que al momento de tener el bebé a la muchacha/mujer le entrará el instinto maternal". Yo he estudiado y he trabajado con niños pequeños y me ha tocado escuchar la frase "es que a él/ella  no le quería, fue un accidente". Estos papás se comprometieron hasta un cierto límite con la educación de sus hijos y la verdad no tendrán un exitoso futuro (se dependerá sólo de ellos). Si los niños son queridos, bien atendidos, amados, cuidados, etc. ahí sí podrán tener un futuro exitoso, independientemente del dinero que puedan ganar o no.



Como personas, tenemos que tener en cuenta que no todos piensan como nosotros y no tienen una vida como nosotros, así que tenemos que conocer y aceptar todos estos factores extraños que llevan a la mujer a la decisión si terminar o no su embarazo. La mujer podría ser de otra religión y su religión permite el aborto, ¿quien eres tú para obligar a esta mujer a terminar su embarazo? Una extranjera se muda a México y sale embarazada, por descuido, por vencimiento de las píldoras o por x o y motivo, ¿quien eres tú para obligarla a no abortar?



En la mayoría de los Países europeos la mujer tiene hasta los 90 días para elegir, en otros Países asiáticos hasta el 6to o 7mo mes (ahí yo lo considero infanticidio pero si en este País existe la ley que lo permite se debe aceptar, porque es parte de una cultura extranjera y no podemos interferir). Aquí en México es posible abortar sólo en la Ciudad de México y tal vez en otro estado pero la verdad no estoy seguro. Muchas personas de escasos recursos que de plano no quieren llevar a cabo el embarazo acuden a supuestos médicos de muy poca ética profesional o tal vez a "santones" o "curanderos" que practican el aborto, y en varias ocasiones hacen desastres (yo los veo como carniceros...).



Bueno pues, resumiendo quiero subrayar el hecho que YO ESTOY A FAVOR QUE LA MUJER ELIJA, DEPENDIENDO DE SUS CREENCIAS, SITUACIÓN PERSONAL Y QUE NO SEA POR UNA LEY.



Les agradezco si quieren comentar aquí abajo lo que opinan ustedes, yo estoy a favor de una crítica constructiva donde haya dialogo, para poder crecer juntos y aprender de los demás.

Gracias

Saturday, May 20, 2017

Perito traduttore: un altro traguardo

Dopo un paio d'anni dal mio trasferimento nello stato di Sonora ho iniziato un'attività saltuaria come traduttore di documenti dall'italiano allo spagnolo e viceversa per coloro che ne avessero necessità, sempre all'interno dello Stato di Sonroa.
Una volta che mi sono laureato in psicologia invece ho voluto formalizzare quest'attività e dopo circa due anni d'attesa il Supremo Tribunale di Giustizia di Hermosillo mi ha riconosciuto come perito traduttore italiano-spagnolo e spagnolo-italiano.
Fatto ciò, non contento ho voluto andare oltre ed ora sono anche uno dei 25 periti traduttori riconosciuti dall'Ambasciata d'Italia in Messico.

Devo ringraziare il Messico e Sonora per queste opportunità, in Italia non sarei mai riuscito ad ottenere tutto quello che ho ottenuto qui in Messico.

Friday, March 31, 2017

La colazione in Messico per un italiano

Visto che ho una mezz'oretta di tempo e non ho grandi cose da fare ne approfitto per raccontare un po' il mio punto di vista in merito alle differenze tra la prima colazione italiana e messicana.
Quand'ero piccino ho sempre fatto colazione con biscotti (per la maggiore quelli del Mulino Bianco) oppure merendine tipo il tegolino, le girelle ed una tazza di latte con il nesquick, un'abitudine che mi è rimasta anche dopo aver finito le elementari.
In Italia siamo soliti fare colazione con qualcosa di leggero e se decidiamo di fare colazione pesante comunque sia rimaniamo sul dolce, il classico croassaint c cappuccino, oppure fette biscottate con la marmellata, ed i golosoni sceglieranno la nutella e poi un buon caffè della nostra moka Bialetti oppure un espresso fatto in casa. 
Siamo abituati a fare colazione in questo modo fin da quando abbiamo ricordi ed è difficile cambiare le nostre abitudini quando andiamo in viaggio all'estero per qualche giorno o qualche settimana o mese, per motivi di studio o lavoro. Anche per me è stato così, ormai sono oltre 11 anni che vivo in Messico e ho tardato più di due anni prima di iniziare a fare colazione come i messicani.
La foto che ho scelto è solo uno dei tantissimi piatti che sono proposti come colazione "standard" messicana, ci sono un'infinità di piatti uno più buono dell'altro. Bisogna ricordare che il Messico ha un territorio che è circa 7 volte il territorio italiano, pertanto è facile capire che non esiste una condivisione in tutta la repubblica di un solo piatto, in ogni stato c'é la variante regionale dello stesso oltre ad innumerevoli piatti locali. Posso dire che uno degli alimenti che non mancano quasi mai nella colazione messicana sono le uova ed i fagioli. Da noi in Italia è impensabile mangiare uova alla mattina appena alzati ma qui è la norma e quando racconto ai miei studenti che noi ci facciamo la frittata o le uova strapazzate per cena mi fanno una faccia schifata in quanto per loro è un piatto prettamente da consumare a colazione. Noi facciamo la stessa faccia schifata quando gli stranieri si bevono un cappuccino dopo aver pranzato, cosa che noi non oseremmo nemmeno se ci sfidassero...
Ora mi rivolgo a te che leggi, hai mai viaggiato? Se sì, hai continuato con le colazioni italiane anche all'estero o ti sei buttato a capofitto e sperimentato la cultura gastronomica locale?
Come dicevo poc'anzi, personalmente ho tardato oltre due anni per abituarmi a mangiare come i messicani, e oggigiorno (son sincero) farei fatica a non fare una ricca colazione alla mattina (considerando che qui in Messico pranziamo tardi verso le 14 o 15, a volte anche alle 16).

Ora lascio a voi la parola, che cosa mangiate alla mattina per colazione? Vi sarebbe sufficiente un croassaint e cappuccino per arrivare all'ora di pranzo?

Ciao belli =)


Wednesday, January 11, 2017

¿Se puede cambiar?

Son más de once años que trabajo en la educación superior, tengo tres hijos y dos de los cuales están cursando la primaria.
Aquì en México muchos piensan que la escuela particular (privada) es mejor de la pública y por lo general sì es cierto, pero hasta un cierto limite. Hoy en día muchos padres de familia tienen la necesidad de trabajar ambos, y en muchas ocasiones cada uno tiene dos o más trabajos para mantener a su familia y de esta manera no pueden permanecer en casa y ayudar en el desarrollo académico de sus hijos, además muchos de estos padres tienen solo el titulo de primaria o secundaria.
Los niños si no tienen a alguien quien los aconseje o dirija difícilmente podrán llevar a cabo las tareas de manera oportuna y de esta manera aprender de la mejor forma.
Hay muchos problemas en la educación en México, sì es cierto, pero no solo ahí, sino que los problemas existen en el sistema global, si los sueldos fueran más altos, los padres de familia no se verían obligados a tener 2 trabajos y podrían quedarse más en casa y de esta manera ya habría un pequeño cambio en el desempeño escolar del estudiante. Los padres que están más en casa transmiten mas valores los jóvenes crecen -desde mi perspectiva- de manera más completa.

Con esta premisa quiero entrar al tema importante, es decir si se puede cambiar de verdad.
La tecnologia hoy en día es considerada como padres sustitutos en muchísimas familias en todo el mundo, y no solo aquí en México, los padres agotados de tanto trabajo cuando están en casa quieren descansar y cuando los niños quieren jugar los papás ¿qué dicen? "andale mijo agarra la tablet y juega" "ve a ver la tele" "agarra mi celular y ponte a jugar". Tristemente es así, los papás ya no están involucrados en la crianza y en el desarrollo de sus propios hijos; por supuesto no estoy generalizando y no estoy diciendo que todos son así, pero sí es cierto que hay muchos casos y hace unos años la cosa era totalmente diferente.
¿Nunca se han puesto a pensar que están haciendo a largo plazo? Estos jóvenes son los que un día serán padres y gobernarán a los países cuando nosotros seremos viejitos... Como dije anteriormente hay enormes problemas en la educación aquí en México y con la llegada de la tecnología (si no se utiliza de la manera más oportuna) puede ser controproducente.

Cuando trabajé con niños pequeños y tuve que resolver problemáticas muy variadas me di cuenta que en la mayoría de los casos el problema en sí no está en el niño sino en el estilo de crianza de los padres, así que adopté un lema "educa a los padres para que eduquen a sus hijos" y estoy convencido que si los papás se despiertan, se ponen atentos en las exigencias de sus hijos, todavía hay tiempo para mejorar las cosas.

Los 5 problemas más grandes de hoy según mi parecer son:

  • falta de preparación de los papás para que ayuden a sus hijos con las tareas
  • mala costumbre de estudiar el último día antes del examen
  • mala costumbre por parte de los docentes de dejar tareas hoy para mañana
  • los padres no saben poner limites - son demasiado permisivos
  • en la educación básica faltan maestros con mentalidad más abierta (que enseñen con metodologías diferentes)
Hay muchos puntos que elencar como infraestructuras, útiles escolares, grupos de 40 o más alumnos etc. conozco muchos problemas, pero poco a poco se pueden cambiar y en mi opinión EL CAMBIO DEBE EMPEZAR EN CASA.
Los maestros son solo mediadores de la información, todo lo que enseñan vienen en los libros y si los papás dedicaran un poco de tiempo a sus hijos, cualquier niño que frecuenta una escuela pública puede lograr cualquier cosa.
Respecto a la tecnología, hoy todos quieren tener celular, tablet, vivimos en un mundo basado en el capitalismo (ahora entienden la imagen al principio de esta entrada) y los niños lo ven desde que son bebés, mi sugerencia es que sì usen la tecnología pero solo con un fin especifico, por ejemplo si necesitan buscar información para una tarea en internet no hay problemas y pueden usar la tablet por el tiempo necesario, pero si la quieren usar para fin ludico, pues, ahí se ponen limites, una hora al día.

Bueno respecto a este tema se puede seguir hablando por horas y horas, quise expresar mi opinión muy superficial sobre esta problematica y espero que alguien comparta sus opiniones con un comentario, se lo agradezco de antemano.


Tuesday, January 10, 2017

Como cambian las cosas

Era más de un año que no escribía en mi blog, esta vez decidí hacerlo en español para que las personas que viven afuera de Italia conozcan como está la situación.

El dia de ayer vino a visitarme un amigo italiano que vive aquí, con sus padres que están por volver a Italia y platicamos de muchas cosas hasta que tocamos el tema de la inseguridad.
Como sabemos, en todo el mundo hoy en día el problema de la inseguridad es muy frecuente, todos tenemos que estarnos cuidando todo el tiempo en todos los sitios y a todas horas, no podemos estar seguros en ningún momento y esto es de verdad muy triste, sobretodo en las ciudades muy grandes. Ya son más de once años que vivo aquí y, aunque trato de mantenerme actualizado con la vida italiana no siempre logro saber todo, y especialmente las nuevas leyes.

Bueno, ya vengo al punto. Platicando con los papás de mi amigo me informaron que ahora en Italia los dueños de una casa la pueden perder por cualquier descuido.
Hace tiempo hubo un caso de un señor que fue hospitalizado por varias semanas y una vez que lo dieron de alta volvió a su casa pero, sorpresa, estaba ocupada por una familia de rumanos o polacos (la verdad no recuerdo) y este pobre diablo ¿qué hizo? tuvo que ir a rentar un departamento porque la ley prohibe sacar a menores de edad de una casa.
Por absurdo, si yo luego de 20 o 30 años de hipoteca logro comprar casa, voy de vacaciones y regreso y encuentro a alguien que ocupa mi casa, yo tengo que quedarme afuera y bye bye.
A B S U R D O.
Otra anécdota fue que una señora con un bebé fue a rentar un departamento, pagó su primer mes y firmó el contrato y por 4 años nunca pagó más (este fue el caso de un pariente -dueño del condominio- de los señores con quien hablé).

¿En qué pinchi mundo vivimos hoy en día?
Italia es un país maravilloso, lleno de cultura, de historia, paisajes fantásticos, lugar donde poder hacer vacaciones inolvidables, oler y vivir la historia de mis antepasados nomás por recorrer los callejones de las ciudades y pueblos pero hoy en día, me duele admitirlo, la vida de un italiano es muy difícil, por el simple hecho que el gobierno europeo e italiano, dan más prioridad y ventajas a los extracomunitarios (todas aquellas personas que no son parte de la Comunidad Europea), reciben un sueldo sin trabajar, reciben alojamiento y comida sin hacer nada cuando los italianos se parten el lomo para poder llegar a tener un sueldo que apenas es suficiente para vivir.

Esta entrada en mi blog es nomás para desahogarme y expresar mi asombro (negativo por supuesto) por como han cambiado las cosas en mi tierra.
También aquí en México hay chorromil de problemas pero la verdad uno no tiene tantas broncas como las que tienen mis connacionales...

Con este escrito no quiero generalizar y decir que no se puede vivir bien en Italia, conozco muchas personas que viven muy bien, viajan a menudo siendo solo obreros, mi inconformidad es más bien sobre la gestión de la migración, y más bien estoy enojado con el gobierno europeo que deja a todos los migrantes en Italia y la situación se vuelve invivible.

Bueno, gracias por leer