Wednesday, December 24, 2014

Post Mortem - Patricia Cornwell

Hoy después de varias semanas logré terminar de leer la novela de Patricia Cornwell: Post Mortem. En esta entrada de mi blog quiero dejar algunos comentarios e impresiones de la novela. Primeramente es necesario mencionar que es una novela escrita hace unos 20 o 25 años, la primera publicación fue en el lejano 1990, así que para poder comprender los acontecimientos el lector tiene que dar un paso muy largo hacia atrás. A mi simpre me han gustado las novelas policiacas, así que cuando me ofrecieron el libro lo compré de segunda mano sin dudarlo, el mismo título "Post Mortem" me llamó la atención.

La autora del libro ha investigado mucho sobre los procedimientos del análisis forense como también de computación, y recuerdo muy bien esta epoca, donde no existían celulares, smartphones, internet, etc. La historia ha sido muy interesante, muy rica en detalles y leerla hoy en día te hace ver los grandes avances tecnológicos que hubo en estos 5 lustros. 

Ya desde hace una decada o más, estamos acostumbrados a ver C.S.I. y cuales son los procedimientos básicos para poder empezar un análisis forense, pero en ese entonces las cosas eran diferentes, y me encantó leer este libro más por el brinco en el pasado que por la historia en si.

Entiendo que cada autor tiene su estilo, y por supuesto no todos reflejan los gustos de cada lector, hay algunos que aman algunos autores a priori y a otros tienen que encontrar algo que no les gusta. Nunca escondí que yo adoro a Stephen King y Isaac Asimov (entre otros) y jamás daré críticas severas porque son mis "dioses literarios". Respecto a esta novela, que para mi fue la primera de esta autora, considero que tocó temas que habrían podido desarrollarse de manera diferente, en un libro de casi 500 páginas, se explicaron el 60 o 70% de las cosas en las últimas 30 o 40 páginas... Considero que se apresuró para terminar el libro (tal vez tenía planeado seguir con estos personajes en otras novelas).

Resumiendo, el libro me gustó mucho, sabiendo el éxito que tuvo en los años no dudo que todas sus novelas sean muy interesantes, me habría gustado leer ese libro en un contexto más realistico, es decir en los años 90, ahora esta historia está muy muy descontextualizada por los avances en la medicina forense e informatica.


Thursday, August 28, 2014

Riflessioni sul modo di pensare di alcuni italiani

In questi giorni mi sono imbattuto in alcuni video un po' "crudi" in alcuni profili di alcuni miei amici italiani.
Uno di questi video fa vedere una mamma che tiene fermo il figlioletto di un paio d'anni mentre lo stanno tatuando... a dire il vero sono d'accordo con alcuni commenti fatti dai miei ex conterranei, però queste persone che hanno commentato non hanno idea di come sia la vita nell'America Latina.

Il video sembra che sia stato girato in Brasile, ho fatto notare a loro che il livello educativo delle persone che sono in una situazione economica piuttosto bassa è pressochè inesistente, pertanto il concetto del giusto e sbagliato, buono o cattivo è un po' distorsionato rispetto ad una persona che avuto la possibilità di studiare.

Gli italiani che hanno commentato ovviamente non hanno idea di queste problematiche, e scrivo questo post sul mio blog, solo per poter divulgare questi concetti che ho appreso grazie ai miei studi e alle mie ricerche in educazione.

Il sistema valorativo di una persona che ha studiato si può definire "normale" ossia nella norma, visto che la maggior parte delle persone sappiamo (come in questo caso) che è inaccettabile il fatto che si tatui un minorenne, in Italia ci sono leggi ovviamente che lo proibiscono e si finisce in gabbia qualora si infrangesse questa norma. In Brasile, come in molti altri Paesi del Sud America e Messico, ci sono gravissimi problemi educativi, economici e sulla salute. Ci sono milioni di persone che vivono giorno per giorno facendo lavoretti saltuari, lavando le macchine, scopando i marciapiedi, innaffiando le piante oltre ai mezzi delinquenti che non vogliono perdere tempo per guadagnare onestamente qualche spicciolo ed assaltano negozi o scippano le persone. Considerando (molto superficialmente) quanto ho scritto, se una persona vede la possibilità di avere qualche entrata facendo un tatuaggio ad un minore (mi auguro davvero che il tatuatore sia convinto che sia necessario solo il consenso espresso dei genitori e non conosca la legge in merito, sempre che ci sia) è comprensibile che colga l'occasione e al diavolo l'etica professionale.

I commenti su questo video sono stati anche abbastanza esagerati, la cosa denota l'ignoranza di queste persone, però non sto a divagare su questo.

In un altro video s'è visto giocare bruscamente con un cane, alcuni ragazzi lo acchiappavano per le zampe e lo lasciavano cadere da un'altezza di un metro circa.
Anche qui si sono sbizzarriti con i commenti.
Ovviamente non giustifico i ragazzi che hanno fatto ciò, però io prima di pubblicare un commento cerco di investigare un po' la questione, ed in questo video si nota molto chiaramente che ci si trova in qualche Paese dell'America Latina molto povero (basti vedere le case di cartone e lamiere attorno ed i vestiti dei ragazzini). Tornando a quanto detto prima, se non c'è qualcuno che ti istruisce su alcuni valori morali, sui diritti dei bambini, sui diritti degli adulti, sui diritti degli animali, è ovvio che si comportano a seconda di quello che la vita gli ha insegnato, pertanto non si dovrebbe puntare il dito ed accusare questi bambini di "fucilarli lì sul posto" "lapidarli" "lasciarli marcire in gabbia" ed altre punizioni piuttosto stravaganti...

Ormai sono quasi 9 anni che vivo in Messico, non conosco molto del Messico in generale, visto che è un territorio piuttosto vasto (circa 7 volte l'Italia), e devo dire che per poter cercare di capire la cultura di un Paese, bisogna viverci, è difficile da accettare su alcuni aspetti, però non si può nemmeno essere così arroganti nel dire che è giusto pensare come gli italiani. Esiste un detto "Paese che vai, usanze che trovi", bisognerebbe ricordarsi di questo detto quando si vuole commentare un video, una nota, un articolo di un Paese che non si conosce.

Cambiando tema, in molti che mi conoscono sanno che ho un bimbo ipoacusico, in alcuni gruppi a cui sono iscritto su facebook vedo molti genitori nella mia situazione che si lamentano perché devono pagare qualche euro per le pile o perché non gli rimborsano la benza per farsi 100 km per la mappatura...
Davvero non hanno idea di quanto siano fortunati, io mi sono trasferito in Messico nel dicembre 2005, mio figlio è nato nel 2006 e prima della fine dell'anno ci siamo resi conto del suo problema. All'epoca avevo gi`la residenza qui in Messico e l'Ambasciata Italiana come lo stesso Governo Italiano non mi ha appoggiato nemmeno con una lira (o euro), all'epoca l'operazione mi è costata sui 27 o 28.000 euro (i risparmi di 10 anni di lavoro, un appoggio incondizionato da parte dei miei genitori e dei colleghi dell'università dove lavoro). Ogni anno devo pagare un'assicurazione di 1.000 dollari oltre alla spesa delle batterie per il BTE (che costano il doppio che in Italia) oltre alla logoterapia che non è gratuita. Tutto ciò considerando che sto pagando un mutuo, ho due figli da mantenere alle elementari e tra me e mia moglie portiamo a casa sui 1000 euro al mese. Se uno è motivato sarà capace di rinunciare ad alcuni sfizi per il bene dei propri figli, in Italia nonostante le tante tasse, la tanta burocrazia, sotto molti aspetti si vive ancora molto bene, il fatto è che gli italiani non se ne rendono conto in quanto conoscono solo questa realtà e dovrebbeo vedere anche tutte le difficoltà che affrontano altre persone per poter far sbocciare un lieve sorriso sui loro volti ed apprezzare tutto ciò che hanno.

Cambiamo tema nuovamente.
Lo stesso vale per ciò che sta accadento sulla Striscia di Gaza, in Palestina, ecc... una persona "occidentale" molto facilmente non accetta e non comprende questo odio, questa malvagità verso queste popolazioni, però la religione e la storia... fanno incrementare l'odio senza possibilità di dialogo, nonostante ci siano molti innocenti, li si etichetta come nemici, ed essendo nemici si ha la giustificazione per torturarli ed ucciderli (come successe con il Terzo Reich).

Bene, questo è quanto, sono sicuro che chi vive all'estero da qualche tempo sarà d'accordo con me, è probabile che in molti siano molto attaccati alla loro forma di pensare e non accettino punti di vista diversi, però... whatever...

Ciao!

Friday, August 01, 2014

Acchiappasogni

De nuevo aquí en mi blog luego de un buen rato, siento que ya perdí la costumbre de escribir aquí pero lo bueno es que puedo seguir leyendo lo que escribí en mi "diario" después de años.

Hoy quiero escribir al respecto de los tatuajes, hace un par de días me tatué un atrapasueños (acchiappasogni en italiano, por eso el titulo de la entrada). Muchos se tatuan algo bonito nomás porque sí, pero no tienen un significado particular para ellos, yo tardé casi 4 meses en decidirme como iba a ser este atrapasueños, investigué en internet y vi que muchos eran iguales, pero no todos eran atrapasueños de verdad, yo le pedí al Pocho que combinara mis ideas en un sólo dibujo y por supuesto que cumplió con el pedido. Quería una rama donde estuviera amarrado el atrapasueños, quería un entrelazado tipo telaraña y luego unas plumas originales, estilo tribal.



El significado de ese tatuaje, sí es atrapar sueños, pero no son sueños imposibles sino objetivos que se pueden alcanzar a largo plazo con mucho trabajo, después de tantos años estudiando psicología, tengo una visión del mundo diferente. 

(Ahora llega el rollo psico-filosófico)

Quienes se tatuan tienen que estar orgullosos de sus tatuajes y enseñarlos. Mucha gente vive todavía con muchos prejuicios y los etiqueta sin ni siquiera tratar de conocer a la persona. 
Yo tengo un plan a largo plazo, o sea enseñar a la gente que empiece a razonar con su cabeza y no portarse de una forma "standard" nomás por encajar con la sociedad. La gente dice que el tatuaje se asocia con la delincuencia o droga, entonces tiene que ser así, u otros comentarios como "un tatuaje o dos está bien pero más no", además "tienen que estar en lugar que no se vean"... todos estos pensamientos (y decenas de otros más) son los que todavía se escuchan hoy en día.

Por supuesto que ha mejorado mucho la opinion respecto a ese tema, hace unas tres decadas yo habría pensado lo mismo, porque en ese entonces eran los pandilleros o personas que había permanecido en la carcel buen rato, pero luego explotó la moda y ahora, por lo menos en Italia, entre los jovenes es más fácil encontrar una persona tatuada en lugar de una persona que no tiene ningun tatuaje.

Una pequeña parentesis, en el mundial de fútbol que acaba de terminar hace un mes, en todas las selecciones había muchisimos futbolistas tatuados, y no uno o dos, tenían los brazos cubiertos completamente en muchos casos, de Italia, de Alemania, de Argentina, de Brazil pero los jugadores mexicanos no, ni siquiera uno, todos "limpiecitos".
¿Por qué? Yo creo que la religión influye mucho en los tabues respecto a determinados temas, la religión en muchos casos te lava el cerebro y te obliga a creer a lo que impone.

Como sabemos, México es un País, supuestamente laico pero en realidad no lo es, y no tengo ningun problema en vivir en un País católico, cristiano, musulman o lo que sea, pero no me gusta que obliguen a la gente a rechazar los gustos personales ajenos.

El tatuaje en sí es una especie de maquillaje para siempre, las mujeres se maquillan todos los días, es aceptado por la sociedad y, al contrario, si no se maquillan es donde empiezan los comentarios, chismes etc.

Mi sueño es que la gente aprenda a vivir bajo ese lema "VIVE Y DEJA VIVIR" nomás respetando los gustos de música, religión, vestimenta y todo lo que se te ocurra de los demás.

A mi me encantan los tatuajes, no creo que terminaré cubierto de tatuajes en todo el cuerpo, pero sí seguiré "rayandome". En un contexto laboral, iré vestido de manera apropriada, cuando estoy en mi casa puedo ir nomás en shorts, si tengo que dar una ponencia es probable que vaya con camisola, esto nomás para explicar que si una persona tiene que encajar en un ambiente especifico también tiene que cambiar su estilo para poder encajar en ese ambiente, no se debe tener la arrogancia o la soberbia para hacer lo que quiere donde quiere. RESPETO A LOS DEMÁS.

Bueno pues, esto era lo que quería escribir y espero que la gente mejore, más bien la gente mayor que aún no se acostumbra a las nuevas modas (considerando que los tatuajes son una de las "modas" más viejas, desde hace miles de años).
La sociedad es un "animal cambiante" pero las personas tardan más tiempo en cambiar, así que tienen que empezar a vivir con este pensamiento hacia al futuro "no siempre será así, a ver cuanto dura"

Gracias por leer lo que escribí, te pido POR FAVOR que dejes un comentario respecto a lo que escribí, me gusta confrontarme con personas que opinan igual que yo y más aún con las que opinan diferente, saludos.



Monday, May 26, 2014

Isla Tiburón

El día de ayer, domingo 21 de mayo, los restauradores de la Pintada (entre los cuales se encuentra una alumna mía) mis esposa y yo fuimos a una escursión a la Isla Tiburón.
En esta entrada quiero documentar el día con algunas fotos, la mayoría selfies.


Mi esposa y yo salimos caminando ya que el punto de encuentro estaba muy cerca:


Hace más de 10 años que no me tomaba una foto en las afueras de la vieja carcel (ahora museo):

Rentamos una van y entre todos (chofer excluso) fuimos 14 personas (selfie movida en la camioneta):


Y por fin llegamos a Punta Chueca, donde vive la comunidad de los Seri. Como podrán ver, viven en pequeñas casitas y hay mucha pobreza entre la mayoría de ellos:



Al fin llegamos a la costa y nos subimos a la palapa para las fotos de ritual... Ahí llegaron unas señoras Seri que vendían sus artesanías. Muy bonito su trabajo y por supuesto que mi esposa y yo nos compramos algo de recuerdo!

Terminando las fotos, ya nos alistamos para cruzar en lancha: por fin vamos a la Isla Tiburón.
Con Maribel

Eran más de 8 años que no ibamos en una lancha juntos

 Selfie seppia



Ya vamos a llegar:



 Por fin llegamos a la Isla Tiburón y quise hacer algo especial... besar tierra "extranjera" aunque no esté del todo seguro que fui el primer italiano aquí... de todas maneras me queda el recuerdo:

Como comprobante le pedí al guía que me prestara su gorra para simbolizar la llegada de los italianos en estas tierras Seri:

Mi esposa no quiso besar la tierra... nimodo, pero aquí está también mi bella:

Una panoramica de la playa

La llegada de los demás





Nos trasladamos en una isla más pequeña donde las aguas eran más tranquilas y se podía nadar, ver pececitos, cangrejos, caracoles de mar, etc.


Aquí a mi espalda, no son palos, sino sahuaros muertos, así quedan... delgaditos y secos.

Y ese sahuaro ni siquiera era tan grande...

Diversidad de la flora

 Pitayas


Ahora una serie de fotos con el cactus (sahuaro) más grande que vimos (yo creo que medía como unos 12 metros o más en la punta más alta)


La base del sahuaro, parecen pies... ¿verdad?

 Ya vieron que tan grande es? En ese momento estaba de puntitas, así que casi llegaba a los 2 metros de altura... Yo diría que mide como 12 o 13 metros... (y fue nuestro punto de referencia para no perdernos en el paseo)

Hacía calor pero no tanto... me gusta la foto de nuestra estrella...

 Panoramicas selfies


F R E E D O M

Con el guía Seri, quien nos habló un poco de la historia de su Pueblo, se sus tradiciones, su cultura y una que otra palabra en su idioma




Ya llegó la hora de ir a llenar la pancita...

Al Pargo Rojo - Bahía de Kino


Ha sido una escursión inolvidable, he aprendido de otra cultura que vive integrada con la cultura mexicana, espero volver pronto, para conocer más sobre ellos.

Gracias a Maribel y al equipo de restauradores de la Pintada por invitarme.



Monday, April 21, 2014

SELFIES

Hola a todos,
hace mucho tiempo que no escribía en mi blog, y ya que ahora tengo un poco más de tiempo quería aprovechar para publicar esta nota respecto a las Selfies, es decir a las fotografías que las personas se toman por si mismas.

Algunos se preguntarán ¿por qué?. Es sencillo, hace poco tiempo salió una nota donde se decía que algunos expertos identificaron un trastorno psicológico en las personas que se toman Selfies.

Estoy por terminar la carrera de psicología, y una cosa que me enseñaron en esta carrera es buscar todos los elementos de una supuesta problematica, para poderlos descartar si no afectan de manera significativa dicha supuesta problematica.

(Esto va a ser un escrito de reflexiones, no tiene una estructura de articulo, así que traten de seguirme)

Vamos a empezar por las herramientas.
Desde que se inventó la cámara fotográfica, siempre había una persona que tomaba la foto y un paisaje u otras personas, y cuando el dueño de la cámara quería salir en la foto debía pedir a otra persona que tomara la foto. Siempre, y digo siempre, las personas tomaban fotos sin saber como habrian salido hasta el momento que se revelaba el rollo, muchas fotos salian borrosas, otras sin cabezas, etc, creo que los "viejitos" que nos tocaron estos tiempos nos ha pasado a todos.

La tecnología avanzó rápido y salieron a la luz las cámaras digitales (la mayoría de las personas no sabe que ese invento es desde los años 70 pero solo en este milenio se comercializó a escala mundial, por el simple hecho que bajaron en picada los costos para producir estas máquinas). 
Con las camaras digitales las personas ya no tomaban una foto, empezaron a tomar 2, 3, 5, 10 hasta que todos salían bien, pero estas camaras tenian siempre el mismo "armazon" es decir el objetivo de un lado y la mirilla del otro, hasta que... por supuesto la tecnología avanzó nuevamente y pusieron una pantallita también en el otro lado.

Cuando un elemento es accesible, todo mundo quiere aprovecharlo si le gusta, es muy "normal" para el ser humano, así que cuando una persona tuvo la oportunidad de tomar muchas fotos y revisarlas de inmediato, también empezó a tomarse fotos para ver como salía. Fue un proceso que todos experimentaron y ya que pasaba en todo el mundo (la gente se dio cuenta gracias a las redes sociales) empezó esa "moda".
Quiero analizar otro punto.
Si tengo que pedir a una persona que me tome foto con mis amigos, y luego uno cierra los ojos, otro quitó un mosquito, otro estaba por toser... vamos a ver que siempre se encuentra algo que no nos gusta en una foto y no podemos molestar a esta persona que nos hace el favor, de decirle, otra por favor, espera que la reviso, ah no, no me gusta, otra por favor, espera que la reviso, etc... podría ser un juego sin fin, así que las personas (sobretodo los/las preadolescentes) se toman un sinfin de selfies, pero no es exclusiva de ellos, es una "moda" de todos.

Yo no creo en absoluto que sea un trastorno psicológico, en cuanto considero los factores que mencioné anteriormente y también el costo del mismo telefono o camara fotográfica, no podemos confiar en un desconocido que nos haga el favor, porque podría huir con nuestros aparatos.
Todo esto influye y probabiliza que las personas se tomen fotos por si mismos.
No dudo que entre estas personas haya una que otra con algun trastorno psicológico, pero esto no significa que todos los "adictos" a las selfies tengan un trastorno psicológico.

Ya que la mayoría de los que se toman este tipo de fotos son los adolescentes, tenemos que también tener en cuenta que el cerebro del adolescente trabaja de manera diferente de lo de un adulto, su sistema de prioridad es diferente y por eso tiene un sistema valorativo que da más importancia al grupo social que al de la familia.

Quiero concluir esta larga reflexión subrayando el hecho que esta es meramente una reflexión personal y no quiero que la gente "comun" crea a todo lo que escriben en los periodicos o revistas en cuanto es meramente una herramienta publicitaria para llamar más la atención y vender más.
Si quieren leer información confiable acerquense a las revistas de psicología o psiquiatría, hay muchas también en linea y ofrecen asesorías.

Una selfie con mi esposa




Saturday, February 15, 2014

36 candeline

Hace 36 años en Milán estaba nevando en cambio el día de ayer, 14 de febrero de 2014 aquí en Hermosillo había 37°C y falta más de un mes para que se acabe el invierno.
Siempre digo que aquí en Hermosillo hay 3 meses de verano y 9 de... infierno!!!

Bueno pues, ya terminé con la introducción, a seguir publicaré unas fotos que tomé el día de ayer con mis alumnos. Además de ser mi cumple también se festeja el día del amor y de la amistad así que muchos alumnos no fueron a clase (peor para ellos... doble falta jaja).

Además de mi cumple también fue el cumple de Karla, aquí el grupo de italiano 3.
Los cumpleañeros:




Nis, Karla, yo y Caro



Abraham, Mayra, Caro, Nis, Karla, yo, Juan Pablo, Ramón y Lulú



Ahora con los chicos de nivel 2.
El pastelito de puro chocolate y Ferrero Rocher hecho por encargo... regalo de Martha


Faltando el cuchillo nos arreglamos con un plato desechable.




Los bollitos de Daniela, muy ricos


Cristina, Ana Lucía, Bertha, Daniela, yo, Marta y Sebastian (la mitad del grupo y se se habían ido unos cuantos...)


Último grupo, italiano 1 de 8-9pm. Aquí muchos no participaron, está presente solo una tercera parte del salón de clase.